Zombie. Così la BBC ha definito i musei
locali del Galles che sarebbero entrati in una spirale di grave
declino.
Per tentare di risolvere la
situazione, lo scorso autunno una commissione di esperti è stata incaricata dal
Vice Ministro della Cultura, il laburista Ken Skates, di esaminare la
situazione.
Nel loro report è stato evidenziato che i musei locali possono
rappresentare una grande risorsa in quanto attirano circa 2 milioni di
visitatori l'anno, con un incremento del 24% dal 2004; la metà di questi riceve finanziamenti dagli enti locali; conservano e curano almeno un
milione di reperti, sono in grado di stipendiare 1.300 dipendenti e di gestire più
di 2.100 volontari.
Nel report, però, si sottolinea
anche che molti di questi musei sono mal gestiti mentre pochi sono risultati
i “buoni esempi”. Spesso gli standard espositivi sono risultati troppo superficiali
e stereotipati, mai rinnovati negli ultimi cinque anni.
Il
vice presidente del National Museum Wales, Haydn E Edwards, che ha
presieduto la commissione, ha fatto appello anche ai consigli locali affinché
si affrontino le difficoltà finanziarie, si decida il futuro immediato dei musei
locali e si lavori per un rinnovo radicale della gestione museale in Galles.
La commissione ha quindi redatto
10 raccomandazioni che riguardano le seguenti aree:
- elaborazione di nuovi modelli
di erogazione dei servizi
- rivedere il ruolo e le
responsabilità del governo gallese
- favorire la collaborazione tra
le organizzazioni.
C’è anche da dire che i musei
sono particolarmente a rischio di tagli finanziari e di chiusura a causa delle
attuali circostanze economiche. Si teme addirittura che i finanziamenti per i
musei possano essere ridotti allo stesso livello del 1950, quando, però, il
numero dei musei gallesi a conduzione comunale era solo un quarto di quello di
oggi.
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