L’Associazione Nazionale Piccoli Musei (APM)
ha in preparazione, il 5-6 novembre 2012, ad Amalfi (SA), il Terzo Convegno Nazionale dei Piccoli Musei,
un incontro tra professionisti del settore museale, amministratori locali e studiosi,
che ha come oggetto l’individuazione di modelli di gestione e la formulazione
di una “filosofia” specifica, più conforme alla natura e alle esigenze dei
piccoli musei locali, dei loro pubblici e delle loro comunità di appartenenza.
Nata in tempi recenti, l’APM, che ha già organizzato altri due convegni negli
anni scorsi (a Villanova di Castenaso, in provincia di Bologna, nel 2010, e a
Battaglia Terme, in provincia di Padova, nel 2011), si prefigge, nel concreto,
di valorizzare le specificità dei piccoli musei incoraggiando un forte legame
con i territori e, soprattutto, una particolare cura nel rendere la visita ai
musei un momento di conoscenza ma anche di ristoro e di incontro con le
tradizioni, la storia e la creatività locale. Rispetto ai grandi musei,
infatti, i piccoli musei locali hanno la grande opportunità di poter dedicare
tempo e attenzione ad ogni singolo visitatore, rendendo la visita un’esperienza
unica. Tutto ciò deve realizzarsi, naturalmente, nell’ambito di un servizio
altamente professionale, svolto da personale specializzato, come caldamente
raccomandato dall’APM. Confrontando un piccolo con un grande museo, pertanto,
non è la qualità del progetto museale o dei servizi offerti che cambia ma le
modalità con cui ciò viene attuato. Giancarlo
Dall’Ara, fondatore e presidente dell’APM, docente di marketing del turismo
presso il Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo e sulla Promozione
Turistica (CST) di Assisi, definisce questa nuova prassi, la “filosofia dell’accoglienza”. E’
necessario che i piccoli musei non abbiano più i grandi musei come modelli di
riferimento e si liberino, pertanto, di ogni complesso di inferiorità,
coinvolgendo le amministrazioni che hanno il potere decisionale affinché si
comprenda che i musei rappresentano una leva importante anche nel meccanismo di
riqualificazione economica dei territori. Secondo Dall’Ara, «i piccoli musei non sono e non vanno visti
come una versione ridotta dei grandi e, anzi, proprio l’idea che i “piccoli”
siano dei “grandi incompiuti” è il peccato originale che ha impedito a molti di
loro di riuscire ad avere un legame più forte con il territorio di
appartenenza, di sviluppare un maggior numero di visitatori e, in ultima
analisi, di poter svolgere il proprio ruolo». Nel quadro di rinnovamento
della visione di sé che i piccoli musei dovranno acquisire, la comunità di appartenenza avrà un ruolo
fondamentale e dovrà essere l’oggetto primario degli interessi e delle funzioni
del museo. L’organizzazione dei servizi, pertanto, dovrà riservare alla
comunità una porta di accesso privilegiata (G. Dall'Ara), diversa da quella principale,
doverosamente gratuita per i residenti, e dovrà curare attività specifiche
espressamente dedicate ai locali, che siano ispirate dalla cultura e dalle
tradizioni del luogo, rappresentando, nel contempo, le aspirazioni future della
collettività.
Il prossimo 3° Convegno Nazionale sarà l’occasione
per approfondire questi temi e per illustrare casi studio o esperienze locali
particolarmente significative. Il programma prevede tre sessioni:
1. Piccoli Musei e Turismo;
2. Esperienze e buone prassi gestionali e di
didattica museale;
3. I Musei fuori dai Musei. Esperienze di Rete tra
Piccoli Musei e fonti di finanziamento.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per aver commentato questo post.