La nuova pagina Facebook del blog Museums Newspaper

Da oggi Museums Newspaper avrà anche una sua pagina Facebook che avrà lo scopo non solo di rilanciare i post sui social ma anche di ampliare i contenuti con notizie selezionate da tutto il mondo.
Spero che l'iniziativa sia gradita!

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Vivere i musei oltre l'"evento speciale"

Invadere, fotografare, condividere...un'ottima cosa, ma che si faccia in modo che le iniziative facciano germogliare nuove forme di relazione tra pubblico e musei e non si esauriscano nell'entusiasmo di una sola giornata trascorsa insieme. Facciamo, forse, meno fotografie, ma raccontiamo e condividiamo di più sensazioni, sentimenti, riflessioni!

#smallmuseumtour speciale EXPO Milano 2015

 
 
Dal 4 maggio al 3 luglio, salvo eventuali proroghe, si svolgerà una edizione speciale di #smallmuseumtour, l’iniziativa ideata e organizzata dall’Associazione Nazionale Piccoli Musei (APM) per Twitter. Come nelle edizioni “classiche”, anche i tour virtuali dell’edizione speciale si svolgeranno settimanalmente e avranno la durata di un’ora. 
Ogni settimana un museo italiano, i cui contenuti sono incentrati sul cibo e l’alimentazione, darà vita con il proprio account, con l’hashtag #smallmuseumtour e con gli account dell’APM, @piccolimusei e @piccolimusei2, ad un dialogo con i followers utilizzando immagini e brevi video, e rispondendo alle domande che saranno loro poste liberamente dagli utenti di Twitter. Oggetto del dialogo saranno le tematiche proposte dai musei, le iniziative e le attività incentrate sul cibo e l’alimentazione.

Oltre ai musei del cibo, dedicati ad alcune eccellenze dei nostri territori o alle produzioni locali, parteciperanno anche alcuni musei archeologici che affronteranno l’argomento in relazione ai periodi più antichi della storia.

L’edizione speciale di #smallmuseumtour ha ottenuto il patrocinio di EXPO Milano 2015 e siamo lieti, pertanto, di poter offrire il nostro contributo all’evento dando voce ad alcuni fra i tantissimi piccoli musei italiani che ogni giorno diffondono la cultura del cibo e dei prodotti agroalimentari di eccellenza del nostro Paese, e a quei musei che raccontano la storia anche attraverso lo studio delle tradizioni e degli usi alimentari di ogni tempo.

Hanno già aderito all’iniziativa i seguenti musei:

- Museo Nazionale “G. A. Sanna”, Sassari

- Poli Museo della Grappa, sedi di Bassano del Grappa e di Schiavon (VI)

- Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto (MO)

- Museo dell’Olio e della Civiltà Contadina, Tenuta Amari, Castelvetrano (TP)

- Parco Archeologico di Poggio La Croce (SI)

 Il 4 maggio inaugureremo l’edizione speciale, alle 15, con un’anteprima in cui presenteremo le modalità di svolgimento dell’iniziativa per coloro che non avessero seguito le prime due edizioni “classiche”. In quella occasione, per gentile concessione di Maurizio Pellegrini, responsabile del Laboratorio Didattica e Promozionale visuale della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, presenteremo anche un video tratto dal documentario “Vinum. Storia del vino nell’Italia antica”, diretto da Maurizio Pellegrini, da cui è stata anche tratta l’immagine ufficiale che rappresenta #smallmuseumtour-speciale EXPO Milano 2105, “I musei, il cibo, l’alimentazione”.

Il primo #smallmuseumtour si svolgerà mercoledì 6 maggio, alle 15, con il Museo Nazionale “G. A. Sanna” di Sassari.

SIME SITEM, ventesima edizione nel 2016

La fiera internazionale per i musei, i luoghi della cultura ed il turismo, che si svolge annualmente a Parigi, cambia logo e location puntando ancora di più sul marketing del turismo


SIME SITEM, la fiera internazionale delle tecniche museografiche, creato dall'OCIM (Office de Coopération et d'Information Muséographiques) a Dijon sotto l’egida del Ministère de l'Education Nationale, quest’anno, giunto alla sua ventesima edizione, cambia sia la location (non più, dunque, il Carrousel du Louvre) che il logo! Le date di svolgimento sono state anticipate, rispetto al solito, al 12-14 gennaio. Dal prossimo anno si evidenzierà maggiormente lo stretto legame che unisce i luoghi culturali con le scienze del turismo. Oggi è sempre più chiaro che qualsiasi luogo culturale è anche un’attrazione turistica. Inoltre, aumentare il numero di visitatori è diventata una necessità vitale, date le scarse risorse finanziarie oggi a disposizione di chi opera nel settore della cultura e del turismo. Pertanto, approfondire le tematiche che sono legate a questi aspetti è stato un passo avanti necessario per il SITEM che è diventata la fiera internazionale per i musei, i luoghi di cultura e il turismo.
Questo è il nuovo logo della manifestazione:
La nuova location sarà Les docks, cité de la mode et du design, sempre a Parigi. Ogni anno sono presenti alla manifestazione anche varie società italiane.

I musei e la "modernità liquida" di Zygmunt Bauman

Zygmunt Bauman
Il sociologo Zygmunt Bauman propone questa spiegazione, considerando che tra il museo di tipo tradizionale e lo spirito del nostro tempo esiste un contrasto insanabile: il museo propone le cose come eterne in una società, la nostra, che ha fatto del momentaneo e dell'effimero la sua bandiera. Per Bauman, allora, "(...) Nella nostra epoca di modernità liquida in cui l'eroe popolare è l'individuo libero di fluttuare senza intralci, l'essere "fissati", "identificati" inflessibilmente e senza possibilità di ripensamento, diventa sempre più impopolare". Un simile individuo non potrà certo sentirsi in alcun modo rappresentato da un'istituzione che ha l'ambizione di classificare, ritrovare radici, costruire certezze. Mentre il museo non troverà facilmente una collocazione in una società in cui vengono meno tutti gli schemi di riferimento fondati sulla loro durata nel tempo, in cui sembra mancare ogni garanzia assicurata dall'impegno e dall'attesa. Conservare per il futuro presuppone un tempo lineare e finalizzato. Nella modernità liquida, siamo di fronte alla "frammentazione del tempo in episodi, ciascuno separato dal suo passato e dal suo futuro, ciascuno chiuso e concluso. Il tempo non è più un fiume, ma un insieme di pozzanghere e piscine".
Tratto da "Immaginare il museo. Riflessioni sulla didattica e il pubblico" a cura di M. T. Balboni Brizza, Milano 2007, cap. III, p. 44.

Piccoli musei e #MuseumWeek: un modello di comunicazione attiva e interattiva

Alcune considerazioni a margine della manifestazione internazionale che ha riunito su Twitter 2800 musei di tutto il mondo

di Caterina Pisu

1- Analisi grafica de La Magnetica inerente l'attività dei musei italiani durante la #MuseumWeek 2015




A circa dieci giorni dalla conclusione di #MuseumWeek 2015 mi sembra opportuno tirare le somme di questo importante avvenimento social che, come è stato ampiamente divulgato da molti specialisti e da vari organi di informazione, è molto cresciuta rispetto alla prima edizione del 2014, coinvolgendo più di 2800 musei di 77 Paesi. Ben 259 delle adesioni sono arrivate dall’Italia, numero quadruplicato rispetto al 2014. Già dopo la prima edizione di #MuseumWeek si era avvertito un aumento di interesse da parte dei musei italiani per la comunicazione 2.0 e i dati di quest’anno ne sono stati la conferma. Si è trattato di una presenza non solo numericamente rilevante ma, in molti casi, anche molto incisiva. I dati diffusi dagli organizzatori di #MuseumWeek nel corso della manifestazione hanno evidenziato i dieci musei che hanno twittato, ritwittato e replicato di più (fig. 2); tra questi sono presenti quattro musei italiani: al primo posto l’Area archeologica di Massaciuccoli Romana, al secondo l’Antiquarium di Porto Torres, all’ottavo il Museo dell’Orologio di Bergallo, al decimo il Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba. L’Associazione Nazionale Piccoli Musei / APM – che lo scorso anno era tra le prime tre istituzioni culturali più attive della manifestazione – quest’anno, con lo sdoppiamento dell’account in @piccolimusei e @piccolimusei2, ha svolto ugualmente un ruolo rilevante, soprattutto di impulso al dialogo, risultando essere anche tra gli account più menzionati (http://www.socialmeteranalysis.it/museum-week-2015-twitter-contagia-i-musei/)
2 - I dieci musei più attivi durante la #MuseumWeek (dal sito http://museumweek2015.org/en/twitter-space/)

E’ interessante notare che tre dei quattro musei della “top ten”, Area archeologica di Massaciuccoli, Antiquarium di Porto Torres e Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rionell’Elba, insieme ad altri musei molto produttivi durante la settimana dei musei su Twitter o a quelli che comunque hanno fatto sentire la propria presenza (tanti i musei che hanno interagito tra loro e con l'APM: il Museo della Fondazione Querini di Venezia, il Museoarcheologico virtuale di Ercolano/MAV il Museo Civico di Fucecchio, il Museodelle Palafitte di Fiavè, il Museo Civico di Maglie, il Museo della Memoria Locale di Cerreto Guidi/MuMeLoc, il Museo della Centuriazione Romana, il Museo della Bora, il Museo del Carbone, il Museo Ceriodi Capri, il Museo dei Tasso e della Storia Postale, il Museo della Ceramica di Montelupo, il Museo di Villa Bighi, il Castello Cavour di Santena, il Museo “G.Filangieri”) sono stati protagonisti delle due edizioni di #smallmuseumtour, una iniziativa ideata lo scorso anno dall’APM per Twitter e che ha avuto, tra i suoi migliori risultati, quello di aver dato vita ad una comunità virtuale di  musei, di professionisti museali, di specialisti e di followers, tuttora molto dinamica. Il Museo Archeologico Nazionale “G. A. Sanna”, Poli Museo della Grappa e il Parcoarcheologico di Poggio La Croce, che non hanno ancora partecipato a #smallmuseumtour ma che saranno tre dei musei presenti nelle prossime edizioni, sono già ben inseriti sin da ora in questa comunità. Infine, è proseguita l’interazione anche con altri musei che seguono i nostri account pur non avendo ancora preso parte direttamente ad iniziative collegate con l’APM: tra questi il Museo dell’Orologio di Bergallo, il Museo Etno Antropologico e dell'Emigrazione Valguarnerese, il Museo Civico di Belriguardo, il Museo CarloZauli, il Museo Civico di Belluno, il Museo Etrusco di Populonia, il Museo Tattile di Varese, il Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah/MEIS, il Museo d'Arte e Scienza di Gottfried Matthaes, il Parco Rupestre Lama D'Antico e il Palazzo Civico delle Arti di Agropoli, per citarne solo alcuni.

In occasione di #MuseumWeek, dunque, non è stato necessario concordare alcuna strategia comune. Il dialogo tra i musei si è attivato spontaneamente grazie all’esistenza di questa “rete” virtuale già consolidata. L’APM si è posta come obiettivo quello di essere parte attiva del dialogo utilizzando da un lato l’immissione di contenuti propri, dall’altro il rilancio di quelli prodotti dai musei. In una manifestazione come #MuseumWeek, di lunga durata e che ha visto coinvolti più di 76.000 utenti con un flusso di circa 270.000 tweet, ottenere visibilità era importante. Sui social network è necessario non solo postare contenuti ma anche interagire. Questa forma di comunicazione ha un senso se è bidirezionale/multidirezionale o si rischia di trasferire sui social lo stesso “modello gestionale autoritario” che impedisce  la “comunicazione e l’interazione culturale e sociale” e soprattutto la “partecipazione collettiva alla produzione di valore culturale” (Elisa Bonacini, v. http://piccolimusei.blogspot.it/2013/11/il-museo-partecipativo-sintesi-della.html).

Pertanto, a mio parere e alla luce di queste considerazioni, il tipo di comunicazione adottato dai piccoli musei italiani è stato ben concepito in quanto ha favorito il dialogo museo/museo e museo/followers, ha rafforzato la comunità virtuale preesistente e l’ha ampliata includendo nuovi musei, quali il Sistema museale di Ugento, il Museo Civico del Setificio Monti e il Museo della Vita contadina Cjase Cocèl. Intensa, come si è detto, anche la partecipazione di molti followers, per la gran parte specialisti/cultori della materia o comunque persone attive in ambito culturale e in particolare nel settore dei musei, come Valerio Deidda (@ArT9it),  Massimiliano Zane (@mz_arte), Luisa Moser (@MoserLluisa), Leontina Sorrentino (@LeontinaDAB), Daniele Cei (@danielecei), Rossella Luciano (@Rossella_l2014), Veronica Ramos (@ramosveronica86), Concetta Lapomarda (@conclapo), Valentina Caffieri (@ValenCaffieri), Anna Marras (@annamao), Marta Coccoluto (@MartaCoccoluto), Maria Stella Bottai (@Stellissa), Marzia Dentone (@MarziaDentone), Silvia Andreozzi e Monica Palmeri (fondatrice e caporedattore di Zebrart.it: @silviaandreozz1, @MonicaPalmeri, @zebrartit).

Si è detto che tantissimi sono stati i tweet e le repliche, numerosissimi anche i retweet, una funzione affatto banale di Twitter e quanto mai necessaria in una manifestazione come #MuseumWeek in cui si voleva da una parte “amplificare” la portata di un tweet e dall’altra mantenere tutta la propria rete unita e partecipe del dialogo in corso. La visibilità ottenuta è stata ricambiata dall’attenzione di nuovi followers che si sono aggiunti alla rete già esistente. E’ stato importante anche mantenere costante il flusso di tweet e retweet; ciò ha comportato un impegno notevole, dovendo coprire fino a 14 ore giornaliere. Contenuti, dialoghi informali, immagini e attività varie sono stati distribuiti in questo lungo arco di tempo, mantenendo sempre alto il livello di interesse generale, piacevole e mai noiosa la conversazione, a tratti divertente come è giusto che sia in un evento con le caratteristiche di #MuseumWeek e come dimostra, in effetti, il gradimento manifestato più volte dai followers. I musei hanno dato di sé una nuova immagine, più vicina alle persone, più dialogante e quindi meno “ingessata” nel ruolo istituzionale.

E’ importante rilevare che il vantaggio dei piccoli musei rispetto alle grandi istituzioni museali (le quali spesso affidano la comunicazione alle società in house), è che la gestione dei social media in molti casi è operata direttamente dallo staff dei musei senza alcun tipo di mediazione esterna. Ciò determina una comunicazione più libera, colloquiale e più immediata nell’interazione. Quest’anno si può affermare che sia stato raggiunto un risultato eccezionale, quindi, non solo in termini di partecipazione ma soprattutto per il grande cambiamento che in particolare i piccoli musei stanno operando per aprirsi all’esterno e per essere luoghi di produzione culturale e di fruizione attiva e interattiva.

L’aspetto che si cercherà di migliorare riguarda la partecipazione del pubblico più lontano dal mondo dei musei: si tratta di una sfida non facile ma che i piccoli musei sono in grado di affrontare con le giuste strategie, iniziando, per esempio, da un maggior uso dei social nei rapporti con le scuole. Le prime sperimentazioni di questo tipo sono già state fatte per esempio dal Museo Civico di Maglie nel corso di #MuseumSchool.
Tenendo conto della grande apertura dei musei nei confronti della comunicazione social, come ha dimostrato l’edizione 2015 di #MuseumWeek, le prospettive per il futuro sono senza dubbio molto promettenti.

Di seguito, una selezione di tweet postati durante la #MuseumWeek appena conclusa:




Il caso dell’Art Institute of Chicago: fuori tutti i volontari bianchi dal museo

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