tag:blogger.com,1999:blog-5593029533833123834.post8827328708676593020..comments2023-06-06T18:25:38.531+02:00Comments on Museums Newspaper: L'inchiesta di Repubblica è davvero pessima? Una replica a Federico GianniniMuseums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-5593029533833123834.post-45807044666688784632013-11-30T20:36:05.382+01:002013-11-30T20:36:05.382+01:00La controreplica di Federico Giannini di Finestre ...La controreplica di Federico Giannini di Finestre sull'Arte può essere visionata qui: http://www.finestresullarte.info/91n_ancora-sui-siti-web-museali-risposta-a-caterina-pisu.php<br /><br />Da parte mia, nell'assicurare la piena disponibilità a collaborare ad un progetto comune in cui siano definiti gli standard tecnici ma siano anche messi a punto, per chi lo desidera, alcuni suggerimenti per attuare una efficace strategia comunicativa, vorrei qui esprimere solo una breve considerazione riguardo un passaggio della controreplica del collega Federico Giannini. Il considerare la collezione l'aspetto principale e quindi, da quanto ho capito, l'unica cosa veramente importante e intorno alla quale tutto deve ruotare, rappresenta una sua visione personale del museo, che naturalmente rispetto, ma che non posso condividere. Un museo che non si preoccupa della gente è un museo freddo, inospitale. In questi ultimi mesi ho ripetuto varie volte una frase di Stephen Weil che per me è diventata una sorta di motto (forse per altri un tormentone): "Senza valore sociale il museo è nulla". E quindi poco importa che un museo sia stracolmo di opere d'arte o di testimonianze dell'antichità. Alla fine, se non serve alla gente, è un'istituzione senza vita. E i siti web di cui abbiamo parlato ho paura che riflettano proprio questo tipo di museo. Federico ha definito i siti web italiani eleganti; a me, invece, sembrano freddi e distaccati. Quando visito il sito del Victoria & Albert Museum, le pagine che vedo mi mettono di buon umore e mi incuriosiscono. Non credo che sia solo una questione di gusti, penso, invece, che le strategie comunicative che sono state scelte riescano a coinvolgere un alto numero di persone, molto eterogeneo, e questo è di grande importanze per un museo che vuole rivolgersi a tutti. Un sito web, forse esteticamente più elegante, ma che non prende vita, è statico, molto "accademico", non può interessare lo studioso come il bambino, il laureato come l'illetterato. Come diceva un altro grande museologo, Kenneth Hudson, "il museo didattico, quello che si ripropone di istruire, è sostanzialmente non democratico. Nel migliore dei casi è autocratico e arrogante". E Hudson è appunto colui che suddivideva i musei in due categorie, quelli che sanno trasmettere calore e quelli freddi. Ecco, il museo freddo, è quello che si concentra esclusivamente sugli oggetti. A mio avviso il successo maggiore di un museo (e del suo sito web) non è avere tanti visitatori, ma fare in modo che i propri visitatori tornino a vederlo tante volte perché sono stati bene! Museums Newspaperhttps://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.com