tag:blogger.com,1999:blog-5593029533833123834.post2743414945976648687..comments2023-06-06T18:25:38.531+02:00Comments on Museums Newspaper: Ancora a proposito di #no18maggioMuseums Newspaperhttp://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-5593029533833123834.post-62761963606276308322013-05-17T15:37:23.244+02:002013-05-17T15:37:23.244+02:00Caro Alessandro, a conclusione di questo nostro di...Caro Alessandro, a conclusione di questo nostro dibattito, che spero sia stato interessante anche per tutti coloro che ci hanno seguito :-), posso solo dire che sono d’accordo con te riguardo l’atteggiamento del MiBAC, che effettivamente ha addotto giustificazioni inopportune, dato che sappiamo tutti benissimo che nessun governo ha mai dato alla cultura una parte di rilievo nei propri programmi, e quindi ancor meno dei finanziamenti degni di essere chiamati tali. Sarebbe stato sufficiente dire che l’impiego dei volontari in queste circostanze rientra nelle consuetudini nazionali e internazionali, in quanto si tratta di un apporto valutabile non solo in termini di lavoro effettivo ma anche di valorizzazione del senso civico delle comunità. Forse una risposta di questo tenore avrebbe evitato di provocare le reazioni che sappiamo. Ma ora, dici bene, è arrivato il momento, sbollita la rabbia, di cominciare a fare chiarezza e cercare di far rientrare le ultime polemiche che purtroppo - per quanto tu stesso ed altri abbiate cercato di smorzarle, puntualizzando bene la vostra posizione - ancora si sentono, in giro per il web, contro il volontariato impiegato in modo corretto. Spero che #generazionepro, che tu hai citato, sgombri finalmente il campo da questi equivoci. Grazie, Alessandro, e buon lavoro con il tuo blog! CaterinaMuseums Newspaperhttps://www.blogger.com/profile/00653776475386812307noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5593029533833123834.post-80009301707259623032013-05-17T10:26:11.804+02:002013-05-17T10:26:11.804+02:00Cara Caterina, io ringrazio te perché mi hai dato ...Cara Caterina, io ringrazio te perché mi hai dato (e provo a dire, ci hai dato) la possibilità di confrontarmi ed interloquire con un punto di vista differente, che ha le stesse finalità ma che si sarebbe mosso in maniera diversa.<br />Come scrissi nel mio primo intervento, nessuno ha ragione o torto, nessuno deve convincersi o essere convinto; ci sono delle opinioni che si manifestano e si confrontano nel tentativo di raggiungere davvero qualcosa di concreto.<br />Pur a costo di risultare ridondante, mi tocca ribadire come la protesta sia nata e si sia alimentata a seguito degli interventi del MiBAC circa l’organizzazione della manifestazione e – soprattutto, oserei dire – dopo il goffo tentativo di giustificarsi da parte del Sottosegretario Borletti. Se una persona (professionista dei beni culturali, che ha speso 10 anni o più della sua vita negli studi e nelle specializzazioni, magari disoccupato, magari sottopagato) si sente dire “mettetevi l’anima in pace, i soldi non ci sono e presumibilmente non ci saranno per un periodo indefinito di tempo. Se vogliamo fare qualcosa, questo è l’unico modo. Poi si vedrà”. A quel “poi si vedrà” penso che sia partito l’embolo ad un centinaio di migliaia di persone.<br />Allo stesso modo, mi sento di ribadire come la protesta non sia mai sfociata in un’avversione ai volontari o al volontariato in genere. Penso che non mi stancherò mai di ribadirlo.<br />Come ti ho detto ieri, mi sono trovato d’accordo con te nel constatare che forse non è stata la migliore occasione, o meglio la più eclatante, per far montare la protesta; è stata l’ennesima inadeguatezza del Ministero che è stata vissuta e percepita con maggiore insofferenza rispetto alle altre. In ogni caso, come mi è stato ricordato privatamente, la Notte dei Musei è un’iniziativa nazionale e aver ‘alzato la voce’ proprio per questa occasione se non altro ci ha dato la possibilità di renderci “visibili” nella nostra “invisibilità”. E tu dirai: “visibili nell’occasione sbagliata a condizioni non favorevoli”. Può darsi, sta a noi trasformare la protesta ‘emotiva’ in protesta ‘costruttiva’.<br />Non penso che sia un caso se, pochi giorni dopo l’inizio della protesta #no18maggio, sia nato un nuovo hashtag che non vorrei passasse in secondo piano: #generazionepro.<br />È stato dal mio punto di vista il segno che la protesta abbia cominciato a ‘maturare’ già subito dopo la sua partenza, che fosse intenzionata ad avere degli obiettivi ben precisi e costruttivi.<br />Senza dubbio l’hashtag, la protesta e l’ondata di dissenso è stata contraddistinta dall’emotività e dall’improvvisazione (intesa nel senso di ‘nata all’improvviso’ dato che nessuno si sarebbe mai aspettato una risposta di quel tipo da parte di un rappresentante del MiBAC).<br />Penso che l’unica cosa utile, conveniente e opportuna da fare ora, è passare alla fase successiva, ‘evolverci’ e fare il passo seguente. Dobbiamo spostare e concentrare la nostra attenzione nell’evidenziare i problemi reali che avvolgono il settore archeologico e quello dei beni culturali in genere, nel fare proposte articolate e nel protestare contro le brutture delle cooperative che sottopagano o dei musei con 2 visitatori al giorno e 20 custodi o contro le inefficienze delle istituzioni e degli organi che dovrebbero controllare il buon funzionamento del sistema.<br />Direi che è arrivato il momento per convogliare le nostre energie mentali e fisiche in un progetto costruttivo su cui tutti sono invitati a partecipare per far sentire la nostra voce ostinatamente organizzata.<br />È l’ora di #generazionepro.Alessandrohttp://leparoleinarcheologia.wordpress.comnoreply@blogger.com